Cremona, Lombardia. Succede che ti affacci e l’arte ti saluta.
Questa foto è pubblicata su Instagram, scattata da Nadia Triglia (cliccate sulla didascalia per vedere il post completo).

Siamo in via Janello Torriani, Cremona, all’altezza dell’Antichità Mascarini al cui interno il tempo abbraccia l’arte.
Tuttavia basta alzare lo sguardo, per scoprire che essa si insinua ovunque, in forme che richiamano gestualità quotidiane, scolpite nella materia, incastonate nel tempo che scorre.
Alberto Giacometti
L’oggetto dell’arte non è riprodurre la realtà, ma creare una realtà della stessa intensità.
Una statua che supplisce egregiamente la mancanza delle classiche fioriere. Eppure l’effetto estetico è ugualmente bellissimo se non più elegante, nel sublimare il concetto stesso di un balcone.
Curiosità su Cremona, città di arte e musica
Cremona è una città che di arte si nutre. Ma non solo di arte bensì anche di musica. Ci potete trovare meravigliose strutture medievali, eccellenti musei (e tanto altro) ma anche numerose esposizioni di arte moderna. Il primato assoluto che vanta questa città è per la costruzione di strumenti a corda, in particolare il violino.
Le botteghe liutaie (fra cui all’epoca c’era quella di Antonio Stradivari, per citarne una) ancora sopravvivono in quest’epoca moderna, tartassata dal sorgere di grandi centri commerciali, e se vi recate nella via citata più sopra ne potrete difatti trovare una.
Non per niente la città ospita la prestigiosa Scuola Internazionale di Liuteria, facente parte dell’Istituto Antonio Stradivari, fondata nel 1938. Del resto eccellenti musicisti provengono da Cremona, come Amilcare Ponchielli (La Gioconda) e Claudio Monteverdi (L’Orfeo).
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– Postilla –
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Classe ’77, Avvocato e scrittrice. Appassionata di arte e musica, di letteratura e retorica, di storia e di filosofia, faccio della creatività lo svago dalle mie passioni.
Amante delle parole in ogni loro forma, scritta e non scritta, mi piace scrivere perché, citando Cesare Pavese, riunisce le due gioie: parlare da solo e parlare ad una folla (Cesare Pavese, 4 maggio 1946).