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Ditale portafortuna: un regalo fra tradizione e superstizione

- Agosto 26, 2023

La tradizione di regalare un ditale come portafortuna ha radici storiche antiche, soprattutto nella cultura italiana.

Sebbene vi siano fonti che lo collocano nel neolitico o che lo facciano risalire a circa 2000 anni fa, un lato però era aperto, il ditale vero e proprio, così come lo conosciamo oggi, compare nel medioevo.

In realtà esiste ancora il ditale con la punta aperta ed è utilizzato dagli uomini. Quello utilizzato dalle donne ha la punta chiusa. Questo perché l’uomo imprime pressione con la parte laterale del dito, la donna con la parte superiore.

Nell’antichità era fatto in cuoio, quello in metallo era più costoso. In seguito verrà creato di materiali diversi: avorio, madreperla, porcellana, argento ed anche smaltato.

Nel 19° secolo, con l’avvento della produzione industriale, il metallo diventerà più sottile ed anche l’estetica del ditale cambierà di conseguenza.

Il ditale portafortuna: le origini della tradizione

Finito il medioevo, si apre l’epoca rinascimentale che si svilupperà dal 14° al 16° secolo. Sarà un periodo caratterizzato da un enorme fervore artistico e artigianale e l’Italia diverrà centro di un movimento culturale e intellettuale che porterà a sviluppi significativi nelle arti, nella scienza e nell’architettura.

Fioriscono le botteghe artigianali, considerate essenziali. Non solo ricamatrici ma artisti, artigiani e apprendisti lavorano in sinergia, condividendo abilità, conoscenze e idee. E’ un ambiente in cui prospera la creatività e le preziose abilità artistiche sono tramandate di generazione in generazione.

In questo contesto, il ditale acquista importanza e diventa il simbolo di impegno, dedizione e apprendimento.

ditale portafortuna

Il significato del regalare un ditale

Regalare un ditale, oggetto di uso quotidiano nelle botteghe, significava riporre fiducia in coloro che intraprendevano un percorso artistico o artigianale. Era una dimostrazione tangibile non solo di fiducia nella capacità della persona di svilupparsi e progredire nell’arte o nell’artigianato scelto ma anche di supporto nonché augurio di buona fortuna.

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Inoltre, il ditale rappresentava un legame tra maestro e apprendista. Il dono simboleggiava il passaggio delle abilità, della esperienza e della tradizione dal maestro all’apprendista. E questo legame era fondamentale nell’ambito delle botteghe rinascimentali, in cui la formazione era cruciale per il successo dell’arte e dell’artigianato di bottega e per la trasmissione di essa e delle abilità artistiche attraverso le generazioni.

Ieri come oggi, regalare un ditale come buon auspicio è un gesto carico di significato. Donando un ditale si augura alla persona destinataria prosperità, creatività e successo nelle attività artigianali o creative che svolge, dimostrando oltre all’affetto, il proprio sostegno.

Il ditale come buon auspicio al di là dell’arte e della creatività

Al di là della simbologia legata alle attività creative e artigianali, il ditale è un vero e proprio simbolo di protezione.

Così come protegge dagli aghi chi li maneggia, gli si attribuisce il potere di proteggere dalle cose negative della vita che possono “pungere” o tagliare.

ditale portafortuna

In America Latina, onorando un’antica tradizione, ancora oggi le donne più anziane regalano un ditale d’argento alle giovani donne della famiglia che si accingono ad intraprendere la propria strada, comprese le donne che entrano a farne parte, come le nuore, per proteggerle dai pericoli e scongiurare il malocchio.

Un simbolo di protezione, che poi verrà tramandato di generazione in generazione.

Img da risorse gratuite (copertina) – Testo by IlPumoGiallo©

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Sono nata nel '77, Avvocato e scrittrice. Appassionata di arte e musica, di letteratura e retorica, di storia e di filosofia, faccio della creatività lo svago dalle mie passioni. Amante delle parole in ogni loro forma, scritta e non scritta, mi piace scrivere perché, citando Cesare Pavese, riunisce le due gioie: parlare da solo e parlare ad una folla (Cesare Pavese, 4 maggio 1946).

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