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Il Toro Rosso e la leggenda della nascita di Torino

- Novembre 11, 2023
Leggenda del Toro Rosso

Esiste una leggenda, nota come “la leggenda del Toro Rosso”, che, secondo molte persone, spiega l’origine del nome del capoluogo piemontese. Molti studiosi suggeriscono che il nome Augusta Taurinorum abbia le sue radici nella presenza storica delle popolazioni celto-liguri in questa regione. Altri, in modo più specifico, ritengono che il nome di Torino derivi dalla parola Thor, il cui significato è monte.

Tra tutte le storie tuttavia, è senza dubbio la leggenda del Toro Rosso a catturare di più l’immaginazione collettiva e a rendere più affascinante e misterioso questo aspetto.

Il Toro Rosso e il suo legame con Torino

Questo racconto affonda le sue radici nella leggenda. Il mito narra una storia molto particolare, in cui si avvicendano le gesta di un toro molto speciale. Questo, con il suo coraggio, salvò una città dagli attacchi minacciosi di un terribile animale. In segno di riconoscenza, la città prese il suo nome e lo incluse nello stemma della città.

La spiegazione raccontata dal mito sulle modalità con cui nacque il nome della città di Torino è decisamente più romantica e straordinaria rispetto a quelle più razionali degli studiosi. La leggenda narra di un toro, ubriacato dal vino, che salvò la città.

Vediamola insieme.

Cosa narra la leggenda

Si dice che molto tempo fa, nei boschi circostanti la città, viveva un terribile drago. Esso seminava il terrore nella popolazione sputando fuoco e fiamme, depredando gli allevamenti e mietendo molte vittime.

Con le sue azioni, terrorizzava le campagne e i boschi vicino al centro abitato e con il suo fiato infuocato incendiava ogni cosa sul suo cammino. Divorava gli animali e minacciava la vita delle persone.

Di fronte a questa minaccia, gli abitanti si riunirono per discutere su come poter affrontare il mostro sputafuoco e ripristinare la pace nella loro terra. Mentre cercavano disperatamente una soluzione per sconfiggere il drago e ristabilire la pace, giunsero ad una conclusione: avrebbero inviato un altro animale per affrontare questa minaccia spaventosa. La loro scelta cadde su un toro dal mantello rosso, considerato l‘animale più forte e robusto a loro disposizione.

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Per renderlo ancora più potente e aumentare le probabilità di vittoria, gli abitanti della città prepararono un potente elisir, realizzato con acqua e vino rosso. Una volta messa a punto questa bevanda, la fecero bere al toro. L’animale, bevuta questa pozione, divenne ancora più aggressivo, audace, determinato e pronto alla battaglia.

Quindi il toro rosso fu condotto nei boschi e la lotta con il drago ebbe inizio. Il coraggioso animale, combattendo con tutte le sue forze, riuscì a ferire la pericolosa creatura con le sue corna e alla fine prevalse, uccidendo l’animale alato. Durante il feroce scontro purtroppo, il toro dal mantello rosso rimase gravemente ferito e morì poco dopo.

La gratitudine dei cittadini nei confronti del Toro Rosso

La leggenda del Toro Rosso quindi, narra la drammatica battaglia e la vittoria di questo toro mandato dagli abitanti della città a combattere con il drago sputafuoco. Il triste epilogo portò all’interno della comunità sia dolore sia profonda gratitudine nei confronti del toro rosso e del suo sacrificio. Gli abitanti della città decisero perciò di elevarlo al rango delle loro divinità e di inserire la sua immagine nello stemma della città.

Quest’ultimo, inizialmente presentava il toro di colore rosso ma, a partire dal XVII° secolo, esso assunse una tonalità dorata e la posizione rampante che si può ancora oggi osservare nell’iconografia cittadina.

Da questo eroe nacque il nome Torino e il legame indissolubile tra la città e questo animale, simbolo di forza, tenacia, coraggio e libertà, considerate virtù distintive del popolo torinese.

Img da risorse gratuite (copertina) – Testo by IlPumoGiallo©

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Sono laureata in Teorie e Tecniche del linguaggio audiovisivo (DAMS quadriennale) presso l'Università degli Studi di Torino. Ho conseguito due qualifiche professionali: una come Tecnico multimediale, con indirizzo comunicazione televisiva e una come Tecnico di produzione di contenuti multimediali e comunicazione per il Web 2.0. Lavoro per privati, professionisti e tribunali in qualità di trascrittrice file audio/video; sottotitolatrice audiovisiva; grafica; copywriter; ghostwriter; editor e correttore di bozze.