L’isola dei Gatti si trova in Giappone, precisamente è una piccola isola ubicata nella prefettura di Ehime nella regione di Shikoku. Viene anche chiamata Aoshima (猫の島 Neko no shima). Non bisogna confondere questa isola con quella omonima, presente nella prefettura di Miyazaki.
L’isola di Ehime è per gli appassionati dei gatti un vero e proprio paradiso. È un sogno diventato realtà anche per chi ama praticare la fotografia turistica, come la ritrattistica, la travel photography e la street photography .
L’isola dei gatti di Aoshima
In Giappone ci sono diverse isole dei gatti, all’incirca sono una dozzina. Cosa distingue l’isola Aoshima dalle altre? Questa isola ha una notorietà maggiore e una densità più elevata di popolazione felina. Questo luogo, inoltre, è un vero e proprio paradiso per i gatti. Per le strade dell’isola è possibile trovarne migliaia, molto più numerosi dei meno di cento abitanti che popolano il territorio.
Il turismo tematico ha permesso agli abitanti di questa isola di diventare famosa, in quanto le immagini catturate dai fotografi professionisti hanno avuto una diffusione a macchia d’olio. Le numerose fotografie scattate dai chi si reca in questa isola infatti, sono state caricate sul web e hanno superato i confini giapponesi, conquistando un pubblico internazionale.
Quali sono le altre isole dei gatti sul territorio nazionale
Ci sono altre isole dei gatti famose in Giappone. Ricordiamo quella di
- Enoshima, all’interno della prefettura di Kanagawa;
- Okishima, ubicata nella prefettura di Shiga;
- Sanagishima, situata nella prefettura di Kagawa;
- Muzukijima, nella prefettura di Ehime.
I gatti sono creature notoriamente silenziose, pulite e indipendenti. Questa combinazione di caratteristiche li rende così apprezzati dalla cultura giapponese. L’atteggiamento dei gatti è così ammirato che, se riflettiamo su di esso, viene praticamente emulato dai giapponesi nei loro comportamenti.
Isola dei gatti di Aoshima: quando è stata istituita
Quando terminò la Seconda Guerra Mondiale venne istituita una colonia di gatti sull’isola di Aoshima. Come mai si prese questa decisione? Il motivo è molto semplice.
In passato l’attività principale della comunità locale era quella della pesca. I pescatori allevavano bachi da seta e con il tessuto prodotto da questi animali ne ricavavano le loro reti. Le imbarcazioni dei pescatori erano minacciate in modo costante da topi, i quali mettevano in pericolo il sostentamento dell’intera comunità.
I gatti erano quindi un aiuto prezioso nella caccia ai topi, predatori naturali dei bachi da seta. Per contrastare questa tipologia di invasione, gli abitati di Aoshima adottarono un modesto numero di gatti. Nel 1945 la comunità contava all’incirca 900 persone. Questi gatti, inoltre, si avventuravano anche nelle locande dove i pescatori alloggiavano e ricevevano leccornie dagli ospiti.
I pescatori, con il tempo, si affezionarono a questi felini e cominciarono a studiarne il comportamento, credendo che le loro azioni potessero prevedere il meteo o portare fortuna nella pesca.
Oggi i pochi abitanti di questo distretto si dividono in due categorie: chi respinge i felini e chi, invece, è dedito a prendersi cura di loro, lontano dagli occhi indiscreti del mondo esterno. Chi viene da fuori può fare visita a questo posto due volte al giorno. Un battello collega la terra ferma all’isola e percorre questa distanza, appunto, due volte al giorno.
Gli animali quindi, in larga maggioranza sono amati e accuditi sia dai residenti sia dai turisti. In Giappone, da sempre, i gatti hanno un posto speciale nei cuori delle persone. Nel paese ci sono santuari dedicati a loro e fanno parte di molte leggende.
La leggende del dio Gatto
La leggenda narra che un giorno un pescatore stava lavorando e, per un incidente, una pietra cadde dalle sue mani, uccidendo un gatto. Addolorato, il pescatore decise di seppellire il felino sull’isola e su quel luogo eresse un santuario che chiamò Neko Jinja, ossia il “Santuario dei Gatti”. Lasciando offerte in onore al “dio Gatto”, i pescatori speravano di garantirsi una pesca abbondante e di evitare pericoli in mare. Credono tuttora che nutrire i gatti porti loro fortuna.
Come vivono i gatti
I gatti che popolano questa isola sopravvivono nutrendosi del cibo che viene loro offerto dagli abitanti, principalmente si tratta di rimanenze dei pasti. I turisti inoltre, quando sono sull’isola, portano loro qualche cosa da mangiare. Questo ha fatto sì che il loro numero fosse in aumento in modo costante.
Nella piccola Aoshima, attualmente, vi è il problema della sovrappopolazione dei felini. Per questa ragione alcuni animali sono stati sterilizzati. Circa 10 anni fa, infatti, la colonia felina è cresciuta in modo esponenziale. La popolazione umana invece ha subito una diminuzione rilevante.
I gatti oggigiorno sono l’attrazione principale del posto: attirano infatti un flusso enorme di turisti desiderosi di vedere queste colonie feline e di far loro delle fotografie. Al desiderio sempre crescente dei turisti di vivere esperienze emozionanti con i gatti si contrappone la contrarietà degli abitanti, i quali non sono felici di questo fenomeno. La comunità di Aoshima infatti, non è preparata ad accogliere quella folla di visitatori che di volta in volta si presenta sull’isola. Queste persone preferirebbero invece vivere in pace come facevano tempo fa.
Se desideri esplorare un luogo così intimo e lontano dalle tue solite mete turistiche, è fondamentale che ti comporti come un ospite rispettoso. Questo significa salutare con discrezione, agire con gentilezza, ridurre al minimo qualsiasi disturbo e rispettare la privacy degli abitanti, evitando di cercare foto invasive. Ovunque tu vada infatti, sei un ospite nella casa degli altri e in luoghi così remoti e tranquilli è ancora più importante sforzarsi di non essere invadenti ma piuttosto dimostrare gratitudine per l’accoglienza ricevuta, cercando di lasciare un’impressione positiva.
Come raggiungere l’isola dei gatti
Per raggiungere Aoshima ci sono diverse opzioni. La prima opzione è il volo da Tokyo, che è il mezzo consigliato data la distanza. Un volo andata e ritorno da Tokyo Haneda a Matsuyama richiede circa 1 ora e 30 minuti e i prezzi partono da circa €155,00. Dall’aeroporto è possibile prendere un autobus fino alla stazione di Matsuyama e poi la linea ferroviaria JR Yosan, che in 60/75 minuti ti porta a Iyo-Nagahama, vicino al porto per il battello.
La seconda modalità è il treno da Kyoto. Una prima soluzione prevede un viaggio di circa 5 ore e mezza e le tratte sono coperte dal Japan Rail Pass. La seconda soluzione ha le tratte coperte dal Japan Rail Pass, ma il tempo di percorrenza è di circa 9 ore e ci sono 2 cambi.
Una volta arrivati a Iyo-Nagahama bisogna prendere il battello dal porto di Nagahamako (長浜港), l’isola di Aoshima si trova a 35 minuti di viaggio. I battelli partono ogni giorno da Nagahamako alle 8:00 e alle 14:30 e da Aoshima alle 8:45 e alle 16:15.
Il costo del biglietto di sola andata tra i due porti è di ¥680 (€ 4,31 ad oggi) e non è coperto dal Japan Rail Pass (la compagnia di trasporto è Aoshima Kaiun Co., non JR). Gli orari aggiornati possono essere consultati su questo sito (disponibile in giapponese e inglese; la mappa interattiva è facilmente consultabile ingrandendo la zona di Ehime Prefecture).
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