La leggenda dell’abete e dei sempreverdi natalizi

La leggenda dell’abete e dei sempreverdi natalizi

La leggenda dell’abete e dei sempreverdi è una storia che si racconta ai bambini nel periodo invernale e arriva dai paesi nordici.

Rivela come è nata la tradizione di adornare i rami d’abete, rosso per la precisione, con le bacche di ginepro e l’usanza di inserire sempre uno o più uccellini fra le decorazioni natalizie.

Foto di: Robert_C

La leggenda dell’abete e dei sempreverdi natalizi

Si narra che, avvicinandosi l’inverno, uno stormo di uccelli stesse volando verso sud in cerca di climi più clementi e cibo.

Uno di questi però, durante il tragitto, ebbe la sfortuna di rompersi un’ala e di rimando scelse di rimanere indietro cercando riparo e rifugio in una foresta.

Il freddo già sferzava l’aria e quando iniziò anche a nevicare l’uccellino si vide perduto, giacché la neve gli impediva anche di trovare cibo nel terreno.

Provò allora, con fatica, ad avvicinarsi agli alberi, per trovare riparo.

Il primo albero che incontrò fu una bellissima Betulla. Quando però le chiese riparo tra i suoi rami, la vanitosa pianta rispose di no, perché aveva da pensare alle proprie foglie e comunque che era giusto dare preferenza agli uccelli che abitavano già nella foresta.

L’uccellino saltellò allora verso una Quercia ma anche da questa ricevette un rifiuto, perché era certa che sarebbe rimasto anche dopo la stagione fredda e avrebbe mangiato le proprie preziose ghiande.

Il successivo rifiuto lo ebbe quindi da un Salice che non aveva intenzione di accogliere sconosciuti.

La leggenda dell'abete
Foto di: Skyler Ewing
La gentilezza dell’Abete

Disperato, provò a spiccare il volo ma non vi riuscì e stava per arrendersi quando un Abete rosso lo vide e gli chiese cosa non andasse.

L’uccellino gli raccontò la sua storia e del rifiuto ricevuto da tutti, così l’albero, dispiaciuto, si mise a disposizione come rifugio, offrendogli il ramo migliore.

Un Pino, che aveva ascoltato, volle contribuire e si pose a protezione dell’Abete e dell’uccellino contro il Vento del Nord che a breve avrebbe imperversato ovunque.

Incuriosito si intromise anche un alberello di Ginepro che fu ben lieto di dare il proprio aiuto all’uccellino ferito e gli offrì le proprie bacche per sfamarsi.

Il Vento del Nord infine giunse ma l’animale ferito era al sicuro e al caldo e lì rimase finché l’ala non guarì e fu pronto per ricongiungersi allo stormo in primavera.

Il comportamento degli alberi tuttavia non sfuggì al Re del Gelo. E quando il Vento del Nord chiese se poteva divertirsi nella foresta, egli ordinò di non toccare nemmeno una foglia dell’Abete, del Pino e del Ginepro, premiandoli per la loro grande generosità.

Il Vento del Nord obbedì, soffiando gelido solo sugli altri alberi, le cui foglie cadevano in terra e mulinavano vorticose alla mercè del freddo, lasciandoli nudi e incapaci di proteggersi da pioggia, neve o nevischio.

Da allora è stato sempre così, ogni inverno.

Ed ecco perché Abete, Pino e Ginepro hanno le foglie verdi e rigogliose anche nella stagione fredda e sono conosciuti, appunto, come alberi sempreverdi.

– Postilla –

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Testo by IlPumoGiallo©

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