Torino è conosciuta come una città magica e tra le sue storie c’è la leggenda della statua di piazza Statuto. In ogni angolo di questa città si respira un’aura di mistero. Il capoluogo piemontese, infatti, sfoggia un’eleganza senza tempo e i suoi abitanti sono consapevoli di questa sua caratteristica.
Uno dei luoghi che incarna questa magia è piazza Statuto, dove è ubicata una statua molto particolare. Se la si osserva attentamente, è possibile notare in questa statua dei dettagli enigmatici. La leggenda della statua di Piazza Statuto presenta ombre oscure, facenti capo alla magia nera e all’esoterismo. Cerchiamo di svelare i misteri che caratterizzano questa leggenda urbana.
La leggenda della statua di Piazza Statuto: la storia
Prima di addentarci nella leggenda della statua di Piazza Statuto, è doveroso ricordare alcuni eventi storici, che hanno portato alla costruzione di questa statua.
Questa piazza è indubbiamente una delle più singolari della città sabauda. Si trova nel cuore di Torino e ha una forma allungata. È circondata, come molte altre piazze presenti nel territorio, dai tipici portici. Questi ultimi furono costruiti in epoca reale e avevano la funzione di consentire ai sovrani e ai membri della corte di passeggiare al centro della città, anche durante le giornate piovose.
Quando si cammina in questa piazza si respira un’aura sinistra, soprattutto nelle ore serali e notturne. Per questo motivo ci sono numerose leggende, alcune delle quali rientrano nella sfera del mistero e molto spesso fanno parte della magia nera.
L’allegoria della statua di piazza Statuto
Il maestoso monumento situato al centro di piazza Statuto fu eretto nel 1879 per commemorare la realizzazione del traforo ferroviario del Frejus, avvenuta otto anni prima. Questa opera contribuì in modo significativo allo sviluppo del Regno di Sardegna, permettendo il collegamento ferroviario con il resto dell’Europa. La fontana è il risultato dell’ingegno del conte Marcello Panissera di Veglio, all’epoca presidente dell’Accademia Albertina. Nel corso del tempo, tuttavia, questa monumento ha assunto un significato aggiuntivo.
La forma di questa fontana ricorda una piramide, costruita utilizzando enormi massi provenienti dall’escavazione del traforo. Sulla sua cima di questa piramide si erge un Genio alato, il cui capo regge una stella a cinque punte, simbolo della conoscenza. Per completare, inoltre, questa straordinaria opera, sono state realizzate delle figure marmoree di colore bianco, posizionate poi sulla struttura del monumento, a raffigurare i Titani sconfitti dal Genio Alato, con l’angelo della Scienza che si erge sopra tutti. Molti erroneamente pensano che queste figure sia i minatori caduti, ma sbagliano. Queste figure decorano la piramide, dando l’impressione che vogliano raggiungere la vetta su cui si trova il Genio.
La statua trasmette un’allegra allegoria che rispecchia il pensiero positivista dell’epoca: il trionfo della ragione sulla forza.
Piazza Statuto e la Porta dell’Inferno
Il vero epicentro dei misteri presenti all’interno della città è rappresentato da questa maestosa piramide che domina piazza Statuto. Questo monumento, infatti, ne incarna uno dei più enigmatici. In questo luogo, secondo leggende e teorie oscure, potrebbe celarsi la mitica Porta dell’Inferno. Secondo le credenze, potrebbe essere situata in uno dei tombini di fronte alla fontana. La sua posizione sul 45° parallelo sembra essere il punto d’incontro di due triangoli della magia, uno bianco e uno nero. Alcuni esperti addirittura sostengono che il vertice di tali triangoli possa coincidere proprio con piazza Statuto, conferendo un’aura di mistero a questo luogo.
Torino, oltre a essere la culla di numerosi personaggi misteriosi legati al mondo dell’occulto, deve parte della sua fama di città del mistero all’epoca dell’Impero Romano. In quel periodo, l’intera area del castrum del Quadrilatero Romano fungeva da necropoli e, molto probabilmente, era anche un luogo di esecuzioni capitali. Le condanne a morte continuarono anche nel corso del XIX° secolo, contribuendo a consolidare l’aura di mistero che circonda la zona di Valdocco e la vicina piazza. Piazza Statuto, inoltre, si trova a occidente, laddove il sole scompare e, quindi, inizia il regno delle tenebre.
La statua del Genio alato e l’associazione con Lucifero

Ciò che affascina particolarmente gli esperti di esoterismo e gli amanti della magia nera è la statua del Genio alato. Secondo la leggenda della statua di Piazza Statuto questa figura, nella tradizione popolare, è talvolta associata a Lucifero, l’angelo cacciato dal Paradiso.
La statua, per chi frequenta il mondo occulto e pratica questa tipo di magia, va oltre la semplice rappresentazione di Lucifero, poiché incarna un significato spirituale profondo, elargendo le sue benedizioni a coloro che ne riconoscono il suo valore. Per essere iniziato ai Misteri bisogna andare di fronte alla statua di piazza Statuto, in dei giorni prestabiliti.
La statua, seguendo la direzione del suo sguardo rivolto verso il basso e delle sue mani puntate verso il terreno, sembra indicare il suolo, le profondità della Terra: il luogo in cui Dio condannò l’angelo ribelle. Il suo sguardo incute più timore che serenità. Sembra che il Genio alato guardi verso piazza Castello, convinzione rafforzata dalla credenza popolare, convinta che quella sia la zona fonte di energia bianca e positiva.
Si dice, non a caso, che la temuta Porta dell’Inferno sia situata proprio sotto piazza Statuto, presumibilmente all’interno di uno dei tombini che punteggiano il manto stradale.
Da uno dei palazzi a est, inoltre, seguendo sempre la direzione dello sguardo dell’Angelo, si accede ai sotterranei dove, ancora oggi per due volte al mese, gli occultisti si ritrovano per ricevere la Luce e rinnovare il loro eterno legame con il loro Signore. In questo luogo sacro sono custodite ceneri che vengono venerate come un esempio da seguire. Molti tra i praticanti, inoltre, accedono a un luogo ancora più remoto all’interno dei sotterranei, dove sono conservati antichi strumenti utilizzati nei riti egizi e romani. Luoghi che sono di un’antichità straordinaria.
La sparizione della stella: leggenda o satanismo
A supporto di questa teoria c’è l’oggetto che si trovava sulla testa del Genio. Secondo gli esperti di occultismo, non si trattava solo di una stella ma di un pentacolo: il simbolo dell’anticristo. Questo simbolo, sfortunatamente, nel 2013 scomparve. Le teorie più pragmatiche suggeriscono un possibile furto da parte di vandali o una perdita dovuta alle intemperie. Alcuni, tuttavia, sono ancorati alla leggenda e credono che l’eliminazione della stella sia stata causata dalla sua somiglianza con un simbolo satanico.
Nel 2021, a sei anni dalla misteriosa sparizione, il pentacolo rovesciato sulla testa del Genio in cima alla piramide di piazza Statuto è tornato a risplendere. È proprio questo particolare simbolo che ha permesso l’interpretazione esoterica del monumento, poiché il pentacolo è comunemente associato a Lucifero. Questa volta, tuttavia, non c’è alcun segreto dietro al ritorno della stella.
A svelare l’arcano è stato il soprintendente ai beni architettonici del Piemonte, Luisa Papotti. I tecnici del Comune, infatti, erano al lavoro sulla Fontana dedicata al traforo del Frejus, in quanto il monumento di piazza Statuto presentava una problematica strutturale: a uno dei titani si era distaccata la gamba. L’arto aveva subito una sorta di sbriciolamento durante l’allestimento floreale realizzato in occasione dei festeggiamenti dei 150 anni del traforo del Frejus. In occasione di questi lavori, è stata anche ripristinata la stella.

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