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La maledizione del Titanic, una serie di coincidenze sorprendenti

- Leggende
Luglio 10, 2023

Questa maledizione deriva da uno degli eventi che, nel 1912, segnarono la storia della navigazione moderna ovvero il naufragio e l’affondamento del Titanic. Il più grande transatlantico e nave passeggeri della storia, affondò nella notte tra il 14 e il 15 aprile. I suoi resti rimasero occultati fino al 1985, anno del loro ritrovamento.

L’inabissamento del famoso transatlantico è stato al centro di numerosi documentari e di un film che ha ottenuto incassi molto elevati (Titanic, con Leonardo Di Caprio e Kate Winslet). Anche durante le riprese del film ci sono stati diversi intoppi di varia natura, che hanno reso plausibile l’attribuzione di colpa alla presunta maledizione.

L’attenzione spropositata su questo evento ha contribuito a fomentare la cosiddetta maledizione del Titanic, una serie di leggende e racconti ormai entrati a far parte della narrazione stessa dell’accaduto, alle quali ora si aggiunge quanto accaduto al sottomarino Titan della OceanGate.

Ed eccole di seguito.

La maledizione del Titanic: i morti del porto

Nelle prime ore del 15 aprile 1912 circa 1500 persone persero la vita durante l’inabissamento della nave. Le morti avvenute in mare non furono le sole e, soprattutto, da un punto di vista temporale non furono le prime morti legate al Titanic.

Ancora prima che la nave salpasse da Southampton, morirono anche i lavoratori che la costruirono.

Le stime riportano che otto persone morirono durante la costruzione del Titanic a Belfast, presso Harland & Wolff (il cantiere navale). Di queste otto persone si conoscono i nomi di cinque lavoratori: James Dobbin, John Kelly, Robert Murphy, Samuel Scott e William Clarke. A loro venne reso omaggio con una targa presso il porto di Belfast.

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In quel periodo non vi era prevenzione dei rischi professionali sul luogo di lavoro. Era presente in misura minima e gli incidenti mortali capitavano con una certa frequenza durante le ore lavorative.

la maledizione del titanic
Titanic in costruzione, Belfast – fonte

La maledizione del Titanic e l’incendio sulla nave

Un’altra circostanza che si attribuisce alla maledizione del Titanic riguarda l’incendio che ebbe luogo sulla nave prima della sua partenza. L’evento si verificò nei serbatoi a carbone e, fino al momento dell’entrata nell’Oceano Atlantico, non poté essere spento.

Ci sono diverse teorie che attribuiscono a questo incendio la colpa dell’indebolimento della struttura della nave e affermano dunque che sia stata la causa dell’affondamento. I danni provocati dall’impatto con l’iceberg sarebbero stati fatali per questo motivo.

La Mummia “Sfortunata”, the Unlucky Mummy, sul Titanic

Tra i passeggeri del Titanic vi era anche una Mummia “sfortunata“, risalente all’incirca tra la fine della 21ma e l’inizio della 22ma dinastia egizia (950 a.C.- 900 a.C.), rinvenuta a Tebe. Fu donata al British Museum nel 1889.

All’interno del sarcofago si suppose successivamente ci fosse la mummia della sacerdotessa del dio Amon Ra.

Ancora oggi si trova al British Museum di Londra. In realtà non è una vera e propria mummia ma soltanto il pannello in legno ricoperto da gesso dipinto, destinato a chiudere il sarcofago più interno. Le caratteristiche sono tipiche di chi era appartenuto ad un alto rango.

William T. Stead, un editore britannico, era a bordo del Titanic, invitato a viaggiare sul transatlantico dal 27° Presidente degli Stati Uniti in persona William Howard Taft, e raccontò la storia della presenza di questa mummia per intrattenere l’equipaggio e gli ospiti della nave.

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La mummia, imbarcata nella stiva nell’area riservata ai carichi di valore, era nota per attirare eventi sfortunati e disgrazie su chiunque l’avesse posseduta.

Conosciuta con il nome di Unlucky Mummy, la acquistò un viaggiatore inglese che da quando ne entrò in possesso, si trovò a subire ogni sorta di disgrazia. Disgrazie che colpirono anche la sua famiglia e i suoi amici.

La sua presenza a bordo del Titanic avrebbe quindi con molta probabilità maledetto la nave stessa.

La storia raccontata da William T. Stead probabilmente si ispirò alla storia del giornalista Bertram Fletcher Robinson, amico e collaboratore di Sir Artur Conan Doyle, che lavorò per anni sulla storia della mummia e sulle maledizioni ad essa legate.

Morì infatti a soli 36 anni per una peritonite causata dalla febbre tifoide che l’amico Artur Conan Doyle attribuì agli elementali egiziani, posti a protezione della mummia.

la maledizione del titanic
Unlucky Mummy, la Mummia Sfortunata – fonte

I dubbi sulla veridicità

Tuttavia, la Mummia Sfortunata ha lasciato il British Museum solo nel 1990, per essere esposta in una mostra Australiana e nel 2007 per un evento con sede a Taiwan. La sua presenza sul Titanic la riferì, durante un’intervista al New York World, un sopravvissuto alla tragedia che aveva creduto alle storie di William T. Stead.

Trovate un articolo di approfondimento sulla Mummia Sfortunata -> qui.

Il naufragio del Titan in “Futility”: la profezia

Morgan Robertson scrisse nel 1898 un romanzo dal titolo profetico: Futility (Futility, Or the Wreck of the Titan). Lo trovate su Amazon -> qui. La storia raccontata riguarda un transatlantico che colpì un iceberg e affondò. Il Titan era la nave più grande mai realizzata fino a quel momento.

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Questa novella fu scritta prima che venisse progettato il Titanic ma le dimensioni della nave dello scritto erano simili. Il Titan era lungo 269 m, mentre il Titanic aveva una lunghezza di 244 m.

Le navi affondarono entrambe nel Nord Atlantico, dopo aver colpito un iceberg e in entrambi i casi le scialuppe di salvataggio non furono sufficienti.

Robertson nel descrivere il Titan lo definì “inaffondabile”, lo stesso termine usato per promuovere il viaggio di inaugurazione del Titanic. A distanza di 14 anni l’immaginazione divenne realtà.

Il Titanic E L’Ostilità Verso I Cattolici

I produttori del Titanic furono accusati di avere costruito una nave anti cattolica. Il numero dato al transatlantico fu il 390904, il cui riflesso ricorda la scritta NOPOPE (Nessun Papa). Un chiaro slogan contro i cattolici, usato dai protestanti estremisti dell’Irlanda del Nord.

L’azienda Harland and Wolff di Belfast aveva una forza lavoro esclusivamente protestante, un altro elemento che mette in evidenza l’ostilità, presunta, verso i cattolici.

Img da risorse gratuite (Copertina: 1, 1^ed. Futility) – Testo by Laura Danesi per IlPumoGiallo©

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Sono laureata in Teorie e Tecniche del linguaggio audiovisivo (DAMS quadriennale) presso l'Università degli Studi di Torino. Ho conseguito due qualifiche professionali: una come Tecnico multimediale, con indirizzo comunicazione televisiva e una come Tecnico di produzione di contenuti multimediali e comunicazione per il Web 2.0. Lavoro per privati, professionisti e tribunali in qualità di trascrittrice file audio/video; sottotitolatrice audiovisiva; grafica; copywriter; ghostwriter; editor e correttore di bozze.