L’OceanGate Titan è diventato famoso per la tragedia che lo ha coinvolto ma anche per una sorta di maledizione. Il sottomarino turistico è imploso nelle profondità degli abissi dell’Oceano Atlantico.
Dopo il ritrovamento dei detriti e la conseguente consapevolezza della morte dei passeggeri, sono iniziate le indagini per comprendere come si svolti i fatti che hanno portato al drammatico epilogo.
Il sottomarino Titan: la vicenda della tragedia
Domenica 18 giugno 2023 cinque persone (Shahzada Dawood e suo figlio Suleman, Hamish Harding, il CEO dell’OceanGate Stockton Rush e il pilota esperto Paul-Henri Nargeolet) sono partite con il sottomarino Titan per un viaggio turistico per visitare il relitto del Titanic.
Purtroppo, il sommergibile è imploso e le persone a bordo sono tutte morte. La Guardia Costiera Usa ha ritrovato i resti del Titan sul fondo dell’Oceano Atlantico.
La ricostruzione dei fatti mette in evidenza come il sottomarino sia imploso durante la sua discesa sul fondo dell’Oceano. L’arrivo dei soccorsi è avvenuto in un secondo momento.

Implosione del Titan: il tragico evento è avvenuto il 18 giugno 2023
Secondo le prime analisi degli esperti, il tragico evento è avvenuto lo stesso giorno della partenza. Chi ha partecipato alle operazioni di recupero del sommergibile ha potuto constatare che appena si sono persi i contatti con la nave madre, si è verificata l’implosione. Dopo 1 ora e 45 secondi dalla partenza, avvenuta il 18 giugno 2023 alle 13:00, per il Titan non c’era più nulla da fare.
La nave di appoggio Polar Prince ha aspettato la sera per lanciare l’allarme, visto che non vi è stato il rientro del sommergibile all’orario previsto.

Il Ritrovamento Dei Detriti E Dei Resti Del Titan
I pezzi e i detriti del sommergibile Titan sono stati rinvenuti il 22 giugno, a circa 3 mila metri di profondità vicino al relitto del Titanic. L’implosione è avvenuta nella colonna d’acqua.
I resti sono stati ritrovati dai soccorritori sul fondo dell’Oceano Atlantico. Un viaggio turistico si è trasformato in un viaggio verso la morte per cinque persone, che pensavano di passare delle ore spensierate e vedere i resti del relitto del Titanic. Hanno, invece, trovato la morte.
Chris Brown: il miliardario che non si è fidato del Titan
Poco prima della partenza del sottomarino, uno dei miliardari si è ritirato. Nonostante fosse tra le prime persone a essersi iscritto a questo viaggio, Brown ha deciso di recedere visto l’elevato rischio dell’impresa. Chris Brown aveva già pagato un deposito del 10% per il viaggio, ma non si è fidato della (scarsa) qualità della tecnologia e dei materiali usati per realizzare il sommergibile.
Il tabloid The Sun riporta le sue considerazioni. Da ricerche da lui effettuate, il sottomarino Titan aveva mancato degli obiettivi chiave durante i test di profondità. Il magnate multimiliardario del marketing digitale ha scoperto che il sommergibile era controllato da una specie di controller Playstation modificato, ovvero sistemi analoghi a quelli impiegati nei giochi da computer.
Altri fattori che hanno provocato in lui forti preoccupazioni riguardano la costatazione dell’impiego di vecchi pali da ponteggio per la zavorra. Venuto a conoscenza di ciò, ha inviato una e-mail per recedere da quello che si è rivelato un viaggio maledetto.
Non solo Brown, ma anche il regista James Cameron, esperto in ambito di immersioni e sottomarini, era stato invitato alla missione e aveva rifiutato. Potete leggere le sue motivazioni -> qui. In sostanza Cameron commenta che la tragedia del Titan era prevedibile, l’unico dubbio era: quando?

Spedizioni precedenti: turista guida il Titan e urta il fondo
Da un video realizzato dal blogger Alan Por El Mund è possibile vedere una delle spedizioni del Titan, mentre si trova nelle acque dell’Oceano Atlantico alla scoperta del Titanic.
In prossimità del fondo, il controllo del sottomarino è affidato ad un turista. Quest’ultimo afferra il controller Logitech modificato F710 e cerca di guidare il Titan ma urta delle rocce.
Nonostante questo inconveniente, la spedizione arrivò con successo al termine.
La tragedia del Titan si intreccia con il triste epilogo del Titanic

La moglie del CEO di OceanGate, Wendy Rush, è la pronipote di Ida e Isidor Straus. La coppia si imbarcò sul Titanic nel 1912. I due passeggeri viaggiarono in prima classe nel traslatlantico, ignari della tragedia che stava per accadere.
Erano i passeggeri più ricchi presenti in quel viaggio. Isidor e Naathan, suo fratello, erano i comproprietari di Macy’s (i grandi magazzini statunitensi). Secondo il racconto dei sopravvissuti, Isidor rinunciò ad un posto sulla scialuppa di salvataggio. Lasciò la precedenza alle donne e ai bambini. Sua moglie Ida, visto il gesto del marito al quale era legata da quarant’anni, si rifiutò di andare via senza il compagno di una vita.

Le testimonianze dell’epoca raccontano che i due si abbracciarono mentre la nave affondava. James Cameron nel film Titanic del 1997 romanzò questo gesto d’amore nel momento più tragico del naufragio. Il registra mostra la coppia sul letto che si abbraccia, mentre l’acqua sommerge la stanza.
Sul New York Times dell’epoca si può leggere che fu ritrovato solo il corpo dell’uomo, dopo due settimane. I resti della donna non furono mai rinvenuti.
La loro pronipote Wendy ha partecipato alle spedizioni sul relitto del Titanic per ben tre volte.

Img da risorse gratuite (Resti Titan, Chris Brown) – Testo by Laura Danesi per IlPumoGiallo©
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