La Muscari Armeniacum è soltanto una delle 60 (e più) Muscari che compongono questa specie di bulbose perenni. Sono piante piccole ma che generano steli molto lunghi le cui cime si riempiono di infiorescenze davvero belle.
Mi sono innamorata di questa pianta un paio di anni fa, quando la vidi ergersi con i suoi fiori blu intenso, tanto da sembrare viola.
L’effetto ottico era accentuato dalla felice scelta del vaso violetto. Non ci pensai più di tanto e me ne portai a casa un piccolo esemplare.
Muscari, caratteristiche:

La cosa che mi ha colpita a prima vista, dopo il colore dei fiori, è stato il fatto che lo stelo spuntasse da un cipollotto.
Il genere Muscari appartiene alla famiglia delle Liliaceae (nella classificazione APG, Angiosperm Phylogeny Group, Aspagaraceae). Proviene dall’Eurasia ed in effetti è parecchio presente un po’ ovunque, in Asia e nelle zone mediterranee.
Dicevo che lo stelo spunta da un cipollotto. Per questo motivo la pianta s’è guadagnata il nome di Cipollaccio.
In Puglia (ma anche in Calabria e Basilicata) il bulbo della Muscari Comosum viene chiamato Lampascione. E’ noto per le sue particolari proprietà curative nonché utilizzato in cucina.
Il bulbo (che pare una piccola cipolla) non è grande. Inizialmente produce un ciuffo di foglie che sembrano steli di erba però assai più carnosi, cilindrici e belli dritti.
In mezzo a questi nasce e cresce lo stelo che arriva a 15 ma anche a 30 cm. In cima a questo spunta il grappolo di fiori, che sembrano piccolissime campanule.
I fiori di Muscari Armeniacum:

Mi soffermo suoi fiori perché li trovo veramente deliziosi. Quelli della Muscari Armeniacum sono blu intenso, tuttavia assumono, come ho potuto constatare, diverse sfumature. I colori che si possono ammirare sono blu, viola e lilla/rosa. Per completezza, possono essere anche bianchi.
Normalmente ogni singolo fiore appare globoso ma nulla vieta che alcuni siano oblunghi. Il grappolo che si crea ha circa una 20na di fiori, ed è visibilmente compatto. Più va avanti la fioritura, più i fiori inizieranno a distanziarsi.
La particolarità di queste piccole campanule violette è che il bianco ne adorna proprio il bordo quando sono nel picco della fioritura. La cima spesso è di colore più chiaro.
In Inghilterra la Muscari Armeniacum prende il nome di Grape Hyacinths. Il motivo dell’appellativo Giacinto d’Uva sta nell’aspetto a grappolo e nella somiglianza con i giacinti.
I fiori hanno un profumo leggero e per nulla fastidioso tanto è delicato. C’è da dire che, finché ho tenuto la pianta in casa, si sentiva maggiormente. Quando ho deciso di metterla all’esterno il profumo è quasi svanito.
Quando fiorisce?
In primavera, generalmente con la bella stagione. Tuttavia nulla vieta che già a febbraio si possano ammirare i bei grappoli violacei, la mia piantina era di fatto già fiorita a febbraio.

Come curare la Muscari Armeniacum:
Sebbene possa essere tenuta in casa, è consigliabile posizionare la pianta dove possa godere di alcune ore di sole, sia pure in mezz’ombra. Attenzione tuttavia alla mezz’ombra, potreste ritrovarvi con pochi fiori.
Ho deciso di mettere il vaso all’esterno proprio per questo motivo. Dopo un poco di tempo in casa, il colore dei fiori ne risentiva decisamente e gli stessi sembravano più diradati.
Resiste alle temperature basse e al clima molto caldo e, anzi, ama il sole. Il terreno deve essere ben drenato e possibilmente ricco di materiale organico.
Non è una pianta che ha bisogno di particolari cure. Si consiglia, tuttavia, di togliere le foglie e gli steli ormai appassiti quando il ciclo di fioritura volge al termine.
Se si preferisce, nel periodo di riposo vegetativo (autunno) si può estrarre il bulbo e conservarlo in un luogo asciutto e privo di umidità. Successivamente, con l’arrivo della bella stagione, si può interrare nuovamente a 7 cm circa dal livello del terreno.
Consigli per l’estrazione ed il riposo:
Se decidete di estrarli, fatelo quando anche le ultime foglie sono ingiallite e appassite. Sollevate delicatamente il bulbo dal ciuffo e scavate piano tutto attorno facendo attenzione a non danneggiarlo. E’ possibile si sfaldi, per cui usate gentilezza! Pulite dalla terra in eccesso e verificate se ci siano nuovi bulbi. In questo caso, selezionate quelli migliori e riponeteli su un giornale lasciandoli riposare in un luogo asciutto, buio e fresco per circa 3 giorni. Passati i 3 giorni metteteli in un sacchetto di stoffa o comunque in qualcosa di traspirante, anche un sacchetto a rete va bene. Quindi conservateli al buio e al fresco finché non li ripianterete. Se ne avete la possibilità, conservateli nel frigo per almeno 6 settimane.
Come dicevo, si può estrarli ma non è necessario. Come non lo è il rinvaso. Se i bulbi vengono lasciati nel terreno, non moriranno e se annaffiati anche durante il riposo vegetativo, ne gioveranno in periodo di fioritura.
E’ esattamente quello che ho fatto io.
Riposta la pianta all’esterno, ho annaffiato con regolarità per tutto il periodo di fioritura. Quando la stagione è terminata, ho provveduto a togliere gli steli ormai morti, lasciando il bulbo “nudo” ma sempre interrato. Attenzione, non potate! semplicemente pulite ciò che ormai è danneggiato.
Ho annaffiato ugualmente, pur non con la stessa regolarità, avendo semplicemente cura che la terra fosse sempre umida ed evitando ristagni.
Evitare il ristagno è fondamentale per scongiurare il marcire delle radici e le muffe. Difatti non ho annaffiato quando ha piovuto e ho fatto attenzione che, dopo la pioggia, il vaso non soffrisse per l’acqua accumulatasi.
Magicamente, i cipollotti che sembravano desertificati, improvvisamente hanno germogliato e hanno ritrovato il loro splendido vigore.

La concimazione:
Sebbene io non abbia mai provveduto a concimare, se si desidera provvedervi, è bene farlo in un determinato periodo. Quando la fioritura volge al termine ovvero quando vi accorgete che i fiori stanno appassendo. Procuratevi un concime per bulbose ed utilizzatelo ogni 2 settimane circa (anche ogni 20 giorni). Con molta probabilità allungherete il periodo della fioritura.
Questa pianta dona un tocco di colore ovunque si decida di metterla. Da sola, sul balcone o nel giardino, sta benissimo sistemata come bordura, intorno ad altre piante o ad alberi, l’effetto è garantito!


– Postilla –
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