Perché San Valentino è la festa degli innamorati?

Perché San Valentino è la festa degli innamorati?

Il giorno di San Valentino è conosciuto da sempre come la festa degli innamorati ma perché proprio il 14 febbraio e perché si chiama così?

Ve lo racconto in questo articolo.

San Valentino, 14 febbraio: la festa degli innamorati

Il 14 febbraio nel mondo tantissime persone si aspettano di ricevere un regalo dalla persona amata, di solito accompagnato da un biglietto.

Il biglietto di San Valentino

Nel tempo la tradizione del biglietto si è estesa anche agli amici più cari. Quando sia iniziata non è facile stabilirlo ma con molta probabilità dobbiamo andare indietro fino al XIV – XV secolo. Sicuramente nel Medioevo.

I biglietti contenevano dediche e frasi d’amore o d’affetto sincero ed erano distribuiti nel giorno di San Valentino alla persona amata e a quelle più intime.

L’usanza alla fine si è diffusa in tutto il mondo.

Perché San Valentino si celebra il 14 febbraio?

La data del 14 febbraio è strettamente collegata a (San) Valentino, un predicatore cristiano molto attivo nel III secolo (tra il 201 e il 300 d.C.).

Il nascente Cristianesimo

All’epoca la vita dei cristiani, che si riducevano ad una piccola comunità religiosa, non era facile. Dovevano combattere contro l’ideologia vigente nell’Impero Romano che iniziò a perseguitarli, poiché sempre più persone si univano a quella comunità.

Il Cristianesimo aveva iniziato a diffondersi già dal I secolo e continuò fino al IV, vedendo il numero dei fedeli crescere sempre di più grazie ai predicatori che narravano del Vangelo e di Gesù in tutto l’Impero, offrendo la prospettiva di vita eterna e di salvezza nel Cristo.

Contemporaneamente i cristiani offrivano un caritatevole supporto ai poveri e ai malati, nonché agli oppressi dalla società di allora.

Amore e unioni: (San) Valentino

Il contrasto di ideologia che ci porta a (San) Valentino si sostanzia proprio nella concezione di matrimonio e famiglia. Per l’Impero Romano il matrimonio era un mero contratto sociale, in cui l’amore e il rispetto erano marginali. Adulterio e poligamia infatti erano ben tollerati, se non incoraggiati.

Contava di più l’aspetto economico, il vantaggio dell’unione tra due famiglie. La donna non si sceglieva il marito, dovendo semplicemente assolvere ai doveri di casa e della crescita dei figli.

Secondo il Cristianesimo invece, il matrimonio era un sacramento che sanciva l’unione, indissolubile e sacra, di due persone che si sono scelte e si amano. Questo sacramento rappresentava l’amore tra Gesù e la Sua Chiesa e di conseguenza condannava l’adulterio in quanto peccato.

Questo contrasto di idee e dottrina portò l’Impero Romano a proibire i matrimoni tra cristiani, che stavano diventando una vera e propria minaccia per l’Impero stesso e la sua stabilità sociale e politica.

Non solo proibiva i matrimoni, ma come accennato più sopra, iniziò a perseguitare i cristiani in maniera più decisa e violenta.

Il martirio di (San) Valentino

Fra quei predicatori che remavano contro la dottrina romana, nel III secolo, c’era (San) Valentino.

Egli celebrava segretamente i matrimoni (proibiti) fra cristiani e per questo, durante il dominio dell’Imperatore romano Claudio II, fu arrestato, martirizzato e poi condannato a morte (decapitato). Alcune fonti indicano la data di morte proprio il 14 febbraio ma in realtà non ci sono prove attendibili.

Tanto più che la storia sovrappone questa leggenda ai lussuriosi Lupercalia, festività romane pagane che si celebravano proprio il 15 febbraio.

Anche durante il periodo di prigionia riuscì a celebrare in segreto un matrimonio, tra un legionario e una cristiana!

Tra gli episodi tramandati dalla tradizione cristiana c’è anche un miracolo: la guarigione di una donna cieca che di rimando lo ha seguito, diventandone discepola.

Ma è il suo perseguire la celebrazione dell’amore secondo i dettami cristiani che gli ha fatto guadagnare il titolo di protettore degli innamorati e delle unioni.

Dichiarato martire a seguito delle persecuzioni, viene canonizzato Santo tra il IV e il V secolo. Non si conosce la data precisa, così come non ci sono in realtà testimonianze attendibili sulla effettiva data di morte.

La festa degli innamorati

La data del 14 febbraio indubbiamente è stata scelta come giorno di memoria del suo patito martirio e conclamata come festa liturgica di San Valentino, per celebrare l’amore delle coppie e l’affetto incondizionato e sincero.

La festa inizia ad essere celebrata in quel periodo (tra IV e V sec.), per la prima volta (con molta probabilità) a Roma, per poi diffondersi come tradizione ovunque.

Per amor di completezza, le persecuzioni contro il Cristianesimo cessarono definitivamente nel 313 d.C., quando l’editto di Milano, voluto dall’imperatore romano Costantino, sancì la libertà religiosa dei cristiani.

Da quel momento il Cristianesimo divenne la religione dominante nell’Impero, destinata a crescere nei secoli successivi e la festa di San Valentino verrà celebrata come festa degli innamorati ogni anno, con l’aggiunta di biglietti e doni.

– Postilla –

Le immagini presenti in questo articolo sono tratte da risorse gratuite. Laddove qualcuno dovesse ritenere violato il proprio copyright, basterà contattarmi e provvederò a rimuovere l’immagine o ad attribuire i credits insufficienti.
Testo by IlPumoGiallo©

Spread the Love and Like if you love!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *