
Che esistano piante porta sfortuna è una convinzione in realtà derivata dal concetto tipicamente Feng Shui che alcune attirino energie positive e altre negative.
Il Feng Shui (lett. Vento e Acqua) in breve
Arte antica cinese, parente stretta della Geomanzia ovvero l’arte divinatoria attraverso gli elementi naturali della terra, si nutre dei concetti cardine della religione Taoista.
Misticamente, e al contempo filosoficamente, mira all’armonia cosmica, equilibrando positivo e negativo.
Si riverbera anche nell’architettura e di rimando nella disposizione delle cose, attorno alla persona e negli ambienti, nonché sull’utilizzo dei colori.
Ma torniamo alle piante.
Secondo questa pseudo scienza, anche esse contribuiscono a rendere una casa “fortunata”, ovvero in perfetto equilibrio con i 5 elementi (ai 4 si aggiunge il centro).
Piante e fiori porta sfortuna, eccone 12
Delle prime 3 sappiate che se proprio vi piacciono, è consigliabile tenerle fuori dalla casa oppure sul davanzale o vicino alla finestra.
Attirano negatività e sfortuna in quanto assorbono e si caricano di energie negative. Tenerle all’esterno invece fa sì che proteggano l’interno da esse.

1. Cactus e 2. Agave.
Due piante grasse che trovano habitat ideale nelle zone desertiche e ostili, quindi adatte ai climi molto caldi.
Proprio perché riescono a nutrirsi sui terreni aridi, difficili, inospitali, assorbendone comunque risorse, vengono assimilate a contenitori di negatività, che attraggono a sé anche gli spiriti cattivi. Come se egoisticamente rubassero le risorse stesse, per sopravvivere in circostanze non proprio ideali.
Non solo. Le piante grasse non hanno bisogno di tanta acqua che è tuttavia una preziosa risorsa, dunque simboleggia abbondanza. Non avendone bisogno non la attraggono e, al contrario, la respingono.
Senza contare le spine. Considerate calamite per cattiverie e, appunto, negatività come perdite e disgrazie.
Tenere un cactus in casa, attrae dissapori in famiglia o tra coniugi/parenti e mina la serenità sentimentale.
3. Tradescantia (Erba miseria).
Dalla forma strisciante e dal comportamento infestante, viene assimilata alla miseria, e sradicarla è molto difficile. In America Latina, zona da cui proviene, sono convinti anche che attiri Spiritelli malvagi, il cui divertimento sarà proprio portare jella e negatività in casa.

4. Sansevieria.
Meglio conosciuta come Lingua di suocera, del diavolo o Pianta serpente. Ma anche Coda di luccio e Spada indiana.
Questo perché la pianta è dotata di foglie carnose (si nutrono di negatività, n.d.R.), lunghe e appuntite. Vien da sé che è assimilata alle malelingue, al litigio e allo spettegolare. Nonché ai contrasti in famiglia.
Tuttavia secondo il Feng Shui, come per le piante grasse che vanno poste fuori casa, la Sansevieria va posizionata in soggiorno. In questo modo funzionerà al contrario, e porterà, favorirà, armonia in famiglia, catalizzando e annullando la negatività.
Se poi sboccia il fiore, propagherà tutto attorno positività, favorendo maggiormente l’equilibrio di energie, l’apertura al dialogo e la creatività, anche di pensiero.
Per carità, se fiorisce in primavera, intensificate le cure ma non strappate il fiore! Altrimenti eventuali progetti in corso andranno in fumo.
5. Piante rampicanti e viti.
Colorano e decorano le pareti in modo ineguagliabile, tuttavia non devono crescere e coprire troppo, altrimenti impediranno l’ingresso in casa delle energie positive. Soprattutto se non hanno molti fiori.

6. Potus (Pothos).
Questa pianta assorbe tutte le energie, positive o negative che siano. L’ideale è di posizionarla all’esterno della casa, alle finestre ma anche sull’uscio tuttavia non da sola bensì in coppia. Possibilmente entrambe le piante sospese.
Insieme manterranno l’equilibrio delle energie.
7. Felce.
Sempre secondo il Feng Shui, le piante con i rami e gli steli cascanti ovvero quelle che tendono a crescere verso il basso, sono portatrici di energie negative e dunque considerate piante porta sfortuna.
Secondo alcuni la felce simboleggia l’amore. Molti invece sono convinti della sua accezione negativa, tendendo questa pianta cascante ad assorbire energie positive e a disperdere attorno quelle negative.
La sua presenza in casa può portare a umore alterato, sonni non regolari, anche insonnia e addirittura influisce sull’organismo.
8. Bonsai.
Sebbene per i giapponesi sia sinonimo di spiritualità e di espressione artistica, lo si considera come un albero a cui è stato impedito di crescere, manipolando la Natura.
Tutto ciò implica tanta malvagità e negatività, identificando la pianta come simbolo di una limitazione quindi blocco di qualsiasi crescita ed energia proiettata alla prosperità.

9. Garofano dell’Aria (Tillandsia Aeranthos).
Una pianta le cui radici non hanno bisogno di terra, bellissima ma che assorbe inesorabilmente l’energia positiva, rilasciando quella negativa.
Meglio tenerla all’aperto!
10. Garofano.
Identificato come simbolo dell’amore materno è considerato tuttavia portatore di tristezza e pianto.
Richiama il momento della crocifissione di Cristo e di conseguenza le lacrime di Maria, della Madre. In un certo qual modo si identifica sempre con l’amore materno ma in accezione negativa.
E’ da quelle lacrime cadute vicino alla Croce che, sotto Essa, nascono i garofani.
Tenerli in casa significa calamitare quella tristezza e diffonderla in luogo dell’armonia e della positività.

11. Spina (o Corona) di Cristo ovvero l’Euphorbia Milii.
Rimanendo in tema religioso, si narra che con questa pianta (semi succulenta) si sia intrecciata la corona di spine posta in capo a Gesù.
Bellissima ma dalle spine molto grandi e pure velenosa. Simbolo di forza di animo, di speranza, coraggio e rinascita, incita a non abbattersi nelle situazioni avverse.
Tuttavia viene considerata una calamita per le tensioni in casa nonché amplificatore di stati di nervosismo. Attrae dunque negatività ma se tenuta all’esterno della casa, la protegge da esse.
12. Ortensia.
Un fiore bellissimo e dai colori splendidi, il cui significato invita a vivere appieno l’amore e i piaceri che implica.
Tuttavia per i cinesi, è solamente simbolo di tristezza e solitudine. Difatti non dovrebbe essere regalata alle spose in quanto si augurerebbe loro un matrimonio mancato, il divorzio o, nei casi peggiori, addirittura la vedovanza!
Il perché risiede nella storia dell’Ortensia. Fu importata dall’Oriente da Philibert Commenson (naturalista) il quale le diede il nome della donna di cui si era invaghito.
Purtroppo però era già sposata con un suo caro amico ed il naturalista, con triste dispiacere dovette allontanarsene e abbandonare quei sentimenti, suo malgrado.
La fama, dunque, di questo splendido fiore incarna la negatività di sentimento di chi le ha dato il nome.
E se avete questa pianta in casa e possedete anche una tartaruga, tenetela lontana perché per questo animale è velenosa!
In conclusione
Le piante possono diventare porta sfortuna nel momento in cui, secondo il Feng Shui, vengono posizionate in modo errato.
Ciò significa che, in base alle proprie caratteristiche di attrarre energia, positiva o negativa, dovrebbero essere collocate in precisi punti dei luoghi in cui viviamo.
A seconda che abbiano spine, foglie carnose, se siano tendenti verso l’alto o verso il basso o siano rampicanti, svolgono una precisa funzione.
Se collocate correttamente, contribuiranno alla perfezione e armonia della nostra vita.

– Postilla –
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Testo by IlPumoGiallo©
In copertina: immagine da Pexels e Pinterest.
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