Rompere uno specchio porta sfortuna. O meglio, porta disgrazie, per ben 7 anni.
E’ da quando sono piccola che sento questo detto e non solo all’interno della mia famiglia. Ma quanto c’è di vero?
Quando uno specchio si rompe, inevitabilmente una smorfia sul viso compare a sottolineare la rassegnazione alle imminenti disgrazie. Se qualcosa poi va storta per davvero, è frutto dello specchio rotto o la nostra mente è stata condizionata dalla superstizione?

Rompere uno specchio porta sfortuna, tra superstizione e verità
La considerazione data allo specchio in sé, come oggetto, oscilla tra sacro e profano.
Lo specchio come oggetto sacro
In alcune famiglie ancora oggi vige l’antica usanza di tenere gli specchi coperti durante il periodo di lutto. Bisogna sapere, per capire, che era diffusa (ed è) la convinzione che lo specchio catturasse e riflettesse l’anima.
La convinzione che l’oggetto catturi e rifletta l’anima di chi vi si specchi era diffusa moltissimo in Oriente, soprattutto in Cina. Lo specchio non cattura solo l’immagine ma la parte più mistica di essa: l’anima. L’anima era paragonata allo spirito, all’essenza di una persona, concetti assolutamente sacri.
Se malauguratamente lo specchio si fosse rotto, anche l’immagine riflessa si sarebbe frantumata, dunque la sacralità dell’anima avrebbe subito danni. Il che si traduceva in un presagio assolutamente funesto.
Soprattutto se la persona avesse visto la propria immagine riflessa tutta frammentata. Disgrazia assicurata.

Una sacralità che non si limita alle credenze orientali.
Lo specchio nei funerali e nelle veglie funebri
Nei funerali e nelle veglie funebri, l’anima del defunto, dunque la Morte, potrebbe catturare il riflesso (l’anima) di una persona viva e portarla con sé.
Nell’ipotesi meno catastrofica, l’anima del defunto potrebbe rimanere imprigionata nello specchio e pertanto bloccata in questa vita che non più gli appartiene.
Qualche approfondimento: usanze funebri.
Rompere lo specchio è una sfortuna, il motivo pratico
Lo stesso discorso di può fare per l’olio o il sale. E’ tutta questione di valore ovvero di quanto l’oggetto rotto fosse prezioso.
In epoca romana, gli specchi erano prodotti con materiali preziosi. Vien da sé che indicavano anche il grado di ricchezza di qualcuno poiché costavano parecchio. Uno specchio fatto di rame era meno prezioso di quello costituito da argento e oro. Questi materiali preziosi fungevano da base riflettente e su questa poi era posizionato il vetro.
Rompere uno specchio così prezioso equivaleva a perdere tantissimi denari. E a dover lavorare almeno altri 7 anni per far rientrare la perdita.
Ma al di là della componente pratica, anche questo popolo legava lo specchiarsi della propria salute (immagine sana) all’incrinarsi di essa se lo specchio si fosse rotto. E dovevano passare almeno 7 anni, per recuperarla!
Sempre legata alla circostanza materiale e pratica, l’usanza della vecchia Repubblica Veneziana. Per chi rompeva uno specchio, dato il valore di esso, erano previste sanzioni. Non solo. Essendo composto da strati di argento, il materiale che rendeva prezioso lo specchio andava riconsegnato subito alle fonderie del Doge.
Lo specchio e la componente magica
Gli specchi erano anche magici. I Romani erano infatti convinti che attraverso essi potevano spiare cosa avveniva nelle zone più lontane di tutto l’Impero.
Ma si può andare ben più indietro (epoca preistorica), quando l’uomo si specchiava sull’acqua. In quel caso, era l’interferenza sul riflesso che induceva a ritenere un pericolo per il proprietario del riflesso.
Una cosa atavica insomma!

La magia sta nel numero 7.
Gli anni di sfortuna o disgrazia sono proprio 7.
Sette sono i peccati capitali. La superbia (nello specchiarsi) è una di questi ed è vista come propria di chi è malvagio nell’anima. Un’immagine di tal fatta il cui riflesso è frantumato ha delle ripercussioni anche sul proprietario del riflesso. La malvagità e la superbia si rivolteranno contro di lui.
Sette sono i Sacramenti, i doni dello Spirito Santo, i Sigilli dell’Apocalisse, i pianeti, i giorni della settimana. Sette sono le note, i colori dell’arcobaleno e così via. Il 7 è ovunque, disseminato alle basi di ciò che conosciamo. Persino a livello alchemico.
Diceva il buon Ippocrate:
Il sette, per le sue virtù celate, mantiene nell’essere tutte le cose; esso è dispensatore di vita, di movimento ed è determinante nell’influenzare gli esseri celesti.
Ippocrate
Fa parte di quelle argomentazioni che trovano fondamento nella Religione, nel Divino, nell’Esoterico, nelle tradizioni popolari e, di rimando, nelle superstizioni.
Come scongiurare la disgrazia portata dallo specchio rotto?
Prima di tutto combattendo la violazione del sacro con il sacro stesso: con l’acqua.
1. Riempite una vasca da bagno e buttateci dentro 7 manciate di sale grosso. Lavatevi accuratamente, senza tralasciare alcun cm del corpo, e pregate l’acqua di lavare via tutto ciò che avete di negativo. Quando avrete finito e svuoterete la vasca, il negativo andrà via con essa.
2. Riempite d’acqua una bacinella in cui immergere i pezzi rotti dello specchio. Procuratevi una pietra che simboleggi purezza per il suo essere chiara e trasparente (brillante, acquamarina, diamante…) e lasciate tutto così per 7 giorni. Una volta trascorsi, riprendetevi la pietra e buttate il più lontano possibile l’acqua con i frammenti di specchio.

3. Se avete la possibilità di raggiungere un torrente o un fiume, basterà buttarci dentro i frammenti di specchio. La corrente porterà la negatività lontana da voi.
Esorcizzare sfortuna e disgrazia senza acqua:
4. Procuratevi un barattolo di vetro trasparente e riponeteci i frammenti di specchio, quindi chiudetelo per bene. Riponetelo dove avete possibilità che prenda sole pieno (balcone, davanzale…) e lasciatelo lì. Invece di riflettere la negatività vi proteggeranno da essa, riflettendo invece la luce purificante del sole.
5. Affidatevi unicamente al potere del numero 7. Se ne avete possibilità, lasciate i frammenti di specchio dove sono (evitando di specchiarvici) per 7 ore. Una volta trascorse, prendeteli e buttateli il più lontano possibile.
Suggerirei anche lo scarico del bagno. In questo modo l’acqua li porterà via dalla vostra casa e utilizzerete in un certo senso il rimedio 3.
In conclusione:

Che rompere uno specchio porta sfortuna fa indubbiamente parte della superstizione popolare, tramandata nei secoli.
Un fondo di verità ci può anche essere ed è strettamente collegato alle circostanze pratiche che derivavano dalla rottura di qualcosa di prezioso.
C’è chi sorride quando sente queste superstizioni, convinto che la sfortuna derivata sia dovuta più alla suggestione che ad altro ma in fondo chi può dire chi abbia ragione?
Prendiamo questo 2020 appena passato. Anno bisesto anno funesto, recita la tradizione popolare. Come dire che abbia torto?

– Postilla –
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