Torino è una città affascinante, dai mille volti e avvolta dal mistero. È soprannominata la città magica: storie e leggende, infatti, si intrecciano in ogni angolo, in ogni via e questa città, nel corso dei secoli, è stata, ed è, teatro di eventi esoterici e occulti.
Oggi, infatti, è normale passare nelle vicinanze dell’incrocio del Rondò della Forca, andare in piazza Statuto per fare shopping o attraversare piazza Castello. Ma quanti si chiedono qual è la storia di questi luoghi?
Peculiarità del capoluogo piemontese: mistero, magia ed esoterismo
Torino, nel corso dei secoli, ha subito molte trasformazioni e non tutto era fatto alla luce del sole e per il sommo bene del popolo. C’è chi dice che tutto questo accade ancora oggi, tra le mura delle case, nei sotterranei delle chiese e chissà in quali e quanti altri luoghi. Se è definita città magica ed esoterica, un motivo ci deve pur essere. Scopriamolo insieme.
Leggende sulla fondazione di Torino
Le origini egizie
Secondo una leggenda fu un principe egizio a fondare Torino. Il principe si chiamava Eridano e la storia di questa impresa possiamo trovarla nel libro Historia della Augusta città di Torino, scritta da Emanuele Tesauro (storico del Seicento, trovate un’ottima ristampa su Amazon).

Nel 1523 Pa Rahotep, il principe egizio, arrivò con il suo numeroso seguito sulle coste italiane. Il principe, che visse durante il regno di Amenophi I, aveva dovuto lasciare le sue terre per via di alcuni problemi e litigi con la casta sacerdotale. Il fulcro di questi screzi fu il nascente culto della divinità del sole, il dio Aton: il principe Pa Rahotep, infatti, ne era un fervente sostenitore e seguace; mentre la casta sacerdotale, classe conservatrice, seguiva il culto del dio Amon.
Abbandonate le terre d’Egitto, il principe andò in cerca di nuovi territori in cui insediarsi.
Il viaggio di Eridano
Egli arrivò prima in Grecia, in seguito costeggiò i litorali italici e approdò in Liguria. Qui si insediò il figlio del principe, Ligurio (il quale diede il nome alla regione), mentre lui proseguì verso nord. Arrivò in un territorio dove vi era un fiume che gli ricordava il suo paese natale e decise di fermarsi. Fondò una città, con l’aiuto delle popolazioni autoctone (liguri e taurine) e gli diede il nome di Eridanea: questa città fu il primo nucleo di Torino.
I culti che fondò
In questo territorio il principe veniva chiamato Eridano, in onore alla sua stirpe di discendenza. Una volta poste le basi della città, egli introdusse il culto del dio Api. Secondo la leggenda da questo culto deriverebbe il nome di Torino: il dio Api, infatti, era raffigurato come un toro. La simbologia taurina presente nel capoluogo piemontese, quindi, è da attribuire a Eridano e al culto del dio-toro Api.
La leggenda narra che il principe egiziano fece erigere un grande tempio in onore del dio Api, nello stesso luogo dove oggi sorge la Chiesa della Gran Madre. Eridano, inoltre, introdusse anche il culto della dea Iside: con l’avvento del cristianesimo questo culto fu abbandonato.

Il principe Eridano, dopo una corsa di antiche bighe, morì affogato nell’odierno Po. L’omaggio al principe scomparso nel fiume, fu quello di dare il suo nome al corso d’acqua. L’Eridano si chiamò così per diversi secoli; con l’arrivo dei celti, questi ultimi lo rinominarono Padam, per via dei numerosi pioppi che caratterizzavano le rive di questo fiume. Con il tempo il suo nome mutò ancora, diventando quello che ancora oggi noi conosciamo: Po.
Anche se questa è solo una leggenda, non si può discutere il legame che esiste tra Torino e l’antica cultura egizia. Prova ne è il fatto della presenza su questo territorio del Museo Egizio, il quale è per importanza il secondo dopo quello situato a Il Cairo. Questa liason magica va avanti da secoli, tra misteri e realtà.
Il mito di Fetonte
Fetonte, figlio del dio del Sole, volle guidare il carro del padre per dimostrare la sua forza. Non essendo molto pratico in questa mansione, fece imbizzarrire i cavalli e non riuscì in alcun modo a controllarli. Gli animali, infatti, iniziarono a correre in modo sfrenato per la volta celeste, operando delle modifiche al passaggio durante questa corsa.
Una parte del cielo bruciò e dette origine alla Via Lattea, un’altra porzione (l’odierna Libia), quando i cavalli imbizzarriti puntarono verso la terra, si trasformò in un deserto. Per fermare questa devastazione dovette intervenire Zeus, il quale scagliò contro il carro un fulmine. La folle corsa di Fetonte finì nel fiume Eridano, l’odierno Po, in cui il giovane precipitò. Da quel corso d’acqua, secoli dopo, nacque Torino.

Augusta Taurinorum
Torino fu, invece, fondata dai romani nel 28 a.C e prese il nome di Augusta Taurinorum. Già allora venne divisa in due zone: la zona orientale e quella occidentale. La prima era, ed è, situata nella parte dove sorge il sole, la seconda dove il sole tramonta. Quest’ultima è considerata ancora ai giorni nostri la parte oscura della città, dove, a seconda di quanto viene raccontato, avvenivano le crocifissioni e le sepolture.
Le grotte alchemiche a Torino: cosa sono e dove si trovano
Torino ha ospitato anche grandi alchimisti nel corso della sua storia, come Nostradamus, il Conte di Saint Germain e Cagliostro. Da qui nacque la leggenda delle Grotte Alchemiche, ossia la presenza di tunnel sotterranei realizzati in determinati punti della città, i quali sono considerati dei veri e propri portali per accedere a dimensioni parallele.
È possibile contare tre grotte in tutta la città:
– la prima, situata con molta probabilità nei sotterranei di Palazzo Reale. Secondo le scienze esoteriche questa rappresenta il cuore magico bianco della città ed è, altresì, il vertice del cosiddetto triangolo bianco, le altre due città che compongono la figura geometrica sono Praga e Lione. Questa porta è connessa con Piazza Statuto, che è il cuore magico nero di Torino e il vertice del triangolo nero, insieme a Londra e San Francisco;

Monumento ai Caduti del Frejus, il Cuore Nero di Torino, di K.Weise©
– la seconda mette in collegamento Piazza Castello con una delle vie della città, ossia via Garibaldi. Molto probabilmente fu costruita per fini di tipo strategico-militari. C’è chi afferma che questa grotta giungesse fino nei sotterranei della Chiesa della Gran Madre, ovvero oltre le rive del Po;
– la terza è nota sola a pochissime persone al mondo e non è stata, quindi, resa nota, anche perché conserverebbe la misteriosa pietra filosofale.
La città di Torino effettivamente presenta dei tratti sotterranei sotto il centro storico, che anticamente erano usati per collegare le varie chiese per vari scopi. Fu anche ritrovato un antico laboratorio alchemico sabaudo sotto Palazzo Reale ma la presenza di reperti collegati all’esoterismo sono solo ipotesi di origini occultistiche.
I luoghi esoterici di Torino: cosa hanno da raccontarci
L’incrocio del Rondò della Forca rappresenta uno dei luoghi più emblematici della Torino Esoterica. Questo crocevia, tra il 1835 e il 1853, rappresentava il luogo dove avvenivano le esecuzioni dei condannati a morte per cospirazione politica e omicidio.
Piazza Castello rappresenta il centro positivo della città, mentre Piazza Statuto è il cuore dell’energia negativa.

La Chiesa della Gran Madre, ubicata ai piedi della collina torinese, è una basilica enigmatica: è legata sia alla Magia Bianca sia a quella Nera. Le due statue rappresentano la Fede, che tiene in mano un calice e una Bibbia, e la Religione, che ha tra le mani una croce.

Ci sono delle leggende che dicono che la Fede abbia in mano il Santo Graal e che il suo sguardo indichi il luogo dove esso è nascosto. Alla statua non sono state fatte le pupille e, quindi, non si riesce a vedere in quale direzione sia rivolto il suo sguardo. Nei sotterranei della basilica, purtroppo, hanno luogo le messe nere, che mettono in evidenza come questa città sia al contempo votata al bene e al satanico.
L’architetto austriaco Peter Müller, in tempi recenti, fece una scoperta importantissima. Ci sono cinque edifici molto importanti che formano intorno a Torino un pentacolo perfetto. Il pentacolo è un simbolo esoterico, che nell’esoterismo è utilizzato in modo frequente nella ritualistica. Gli edifici in questione sono la Reggia di Venaria, il Castello di Moncalieri, il Castello di Rivoli, la Basilica di Superga e la Riserva di caccia di Stupinigi.

Img da risorse gratuite (img testata) – Testo by IlPumoGiallo©
Spread the Love and Like if you love!